Il business del bambù arriva in Italia

Tre contadini dell’alessandrino stanno per inaugurare il campo di bambù più grande (e redditizio) d’Italia.

La coltivazione del bambù può essere straordinariamente redditizia.
Che il bambù sia una pianta estremamente versatile, è risaputo. Le sue possibili applicazioni sono infatti oltre 1.500 (arredi, parquet, tessuti, borse, eco-plastica, carta, tisane, energy drink e persino biomassa) e la sua coltivazione si sta rivelando un business estremamente redditizio un po’ ovunque nel mondo. E questo anche in Italia.

Sabato 18 giugno sarà infatti inaugurato il campo di bambù più grande del Belpaese a Sezzadio (AL), in una zona della Pianura Padana compresa fra il Tanaro e il Bormida. Ad averlo creato è il quarantaseienne Ivan Beltrame, che ha recentemente deciso di abbandonare la sua carriera nel mondo delle vendite per dedicarsi invece alla sua grande passione: l’agricoltura.

«Sono 20 ettari e le piante saranno oltre 20 mila, ma è solo il primo step: l’intenzione è ingrandirlo fino a farne l’appezzamento più grande d’Europa» commenta Beltrame, spiegando come la coltivazione di questa pianta infestante possa essere estremamente redditizio, dal momento che i ricavi corrispondono a circa il doppio della spesa e, al contempo, la manutenzione richiesta è veramente minima.

«I bambù che coltiviamo sono inoltre speciali. Se normalmente arrivano a 6 metri, i nostri raggiungeranno invece i 25 metri, raccontano Bader Abdouhi e Monica Nota, i soci che con Ivan Beltrame hanno creato la holding Genesi Life grazie alla quale stanno comprando terreni sparsi per tutta l’Italia da destinare alla coltivazione di bambù.

«Ci vorranno 3 anni prima che le piante entrino a regime. Sarà una sorta di vendemmia dei germogli, cha vanno assolutamente colti per evitare che il bambù possa crescere troppo fino a formare un bambuseto. E poi in autunno c’è il taglio dei colmi. La coltivazione del bambù permette inoltre di dare una mano al nostro pianeta, dal momento che un ettaro di bambuseto produce tanto ossigeno quanto 20 ettari di bosco. E poi si tratta di una forma di business davvero interessante. Il bambù può davvero essere usato per qualsiasi esigenza: al posto del rovere nei parquet e del teak nei yacht, con le foglie si preparano tisane, the, e la polvere di bambù serve per forgiare contenitori in bioplastica».

Fonte: La Stampa

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